LA NUOVA DINASTIA DEGLI OBA

La dinastia di Oranmiyan provocò una rottura definitiva tra le tradizioni che facevano riferimento a personaggi storici e quelle, più antiche, di origine chiaramente mitologica.
Per risolvere il problema della successione, dopo la dinastia Ogiso, gli anziani degli Edo proposero di far salire sul trono uno straniero. Pregarono l’Oni (re) di Ife di mandare un principe nel Benin per governare il loro popolo. L’Oni (Onghene) era il sovrano di Ife, la capitale religiosa degli Yoruba occidentali, considerata dalla maggior parte degli stati del golfo del Benin all’origine della sovranità sacrale. La tradizione orale tramanda che l’Oni giudicò le popolazioni del Benin incapaci di trattare in modo conveniente il figlio che avrebbe voluto inviare. Per metterli alla prova mandò loro sette pidocchi cui dovevano accudire. Essi se ne occuparono per sette anni, alla fine dei quali li restituirono al re di Ife. L’Oni, convinto che il popolo del Benin fosse dunque degno di fiducia, fece partire il figlio Oranmiyan perché fosse il loro re.
Ma Oranmivan, che non conosceva né la lingua ne i costumi degli Edo, poco riuscì ad adattarsi e ancor meno a governare con successo. Dopo aver messo incinta la figlia di un capo villaggio (Erinwide), se ne tornò a Ife. Erinwide diede alla luce un figlio, Eweka I, che, con il nome di Oba questo era ormai il titolo che si dava ai re divenne il nuovo sovrano del paese.
Altre tradizioni appaiono in disaccordo con questa storia di successione pacifica. Non si esclude la possibilità di una presa violenta del potere. Oranmiyan, sfinito da anni di guerra, sarebbe tornato al suo paese, lasciando al figlio il compito di proseguire la conquista. Anche Bradbury ritiene che altri principi prima di Oranmiyan avessero già tentato invano di dominare il Benin. Solamente Ewedo, il quarto Oba della dinastia, seppe instaurare il proprio potere, liberandosi del severo controllo degli Uzama "i creatori di re" divenuti troppo potenti e trasferendo il palazzo reale nella sua ubicazione attuale, così che gli Uzama fossero veramente separati dal re mediante un muro. Ancor oggi si commemora simbolicamente questo trasferimento in occasione delle cerimonie di incoronazione.
Sebbene la realtà storica da cui è scaturito questo nuovo mito sull’origine sia poco evidente, lo è invece il significato simbolico che il mito conferisce al successivo destino del Benin. Si mette l’accento da una parte sull’origine straniera della dinastia voluta esplicitamente dagli Edo e, dall’altra, sulla sua assimilazione con la cultura edo. Attraverso la nascita di un nuovo sovrano, figlio di una donna edo, la dinastia era strettamente legata agli abitanti e al paese del Benin. Con i suoi legami con Ife, l’Oba rappresentava una delle dinastie più importanti della sua epoca e poté dunque acquisire il diritto di governare gli Edo.
L’importazione, dopo Ife, dell’arte di fondere il bronzo, va ugualmente situata a metà del XIV secolo, sotto il regno dell’Oba Oguola; ci torneremo fra poco. La stabilizzazione interna del regno, ad opera dei primi Oba del Benin, fu seguita da un periodo di espansione.

Il regno del Benin

 

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